Local Spam

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Interrompo il lungo silenzio che purtroppo sta caratterizzando il blog, fortunatamente il lavoro è tanto, per segnalare un singolare caso di spam sul local business di google.
Insomma, secondo il noto motore di ricerca californiano, chi cerca un affitto a milano non ha scampo :-)


E dire che se poi si clicca sulla mappa, non si finisce a Milano, ma a Detroit!!!

Insomma non riesco a capire se siamo di fronte a uno “spammatore” o a un bug del buon Google!(eh si anche google ha i suoi bravi problemi :-) )

Un benvenuto al "neo zanox blog"!

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Lo so non sono il primo a dare la notizia, ma non potevo esimermi dal fare gli auguri a Michele e a tutto il suo staff per la nuova avventura che hanno intrapreso: Zanox Italia adesso ha un suo blog!

Sperando che altre aziende in Italia ne seguano l’esempio (magari affidandone la realizzazione a SEMBOX :-) ) auguro a Zanox una lunga e felice blogovita!

Il web e i comunicatori

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Premetto che questo post è più che altro uno sfogo personale :-)

In uno dei miei primi articoli su questo blog, ho citato uno degli schemi più famosi nell’ambito della comunicazione. Nel suddetto schema, come è giusto che sia, un ruolo importante è giocato dal canale di comunicazione utilizzato dai 2 o più interlocutori, nello scambio delle informazioni.
Il web come si sa, è un canale di comunicazione eccezionale, che può avvalersi, come pochi altri (a pensarci bene forse è l’unico), di molteplici “fattori”, quali:

  • Audio
  • Video
  • Interattività tra gli attori coinvolti
  • Perfetto controllo dei tempi di interazione (un utente decide i tempi e i modi di lettura, di ascolto e di intervento)
  • Possibilità da parte dell’utente, mediante i link, di decidere in autonomia il flusso delle informazioni alle quali “esporsi”
  • Buona misurabilità, mediante tutti i sistemi statistici e di monitoraggio, delle comunicazioni intercorse tra le varie fonti.

Altra cosa importante, diciamocelo, del web è il processo di ricerca, ossia la possibilità fornita agli utenti di attingere in ogni momento, mediante una stringa di ricerca, ai contenuti che soddisfano il proprio, temporaneo, bisogno/curiosità informativo. Se vogliamo in questo senso le enciclopedie sono i progenitori del web.
Per i suddetti principi, non me ne vogliano gli amanti del flash, non capisco proprio come si possa adottare, per promuovere un prodotto o un’offerta mensile/periodica, solo e unicamente la tecnologia flash.
Personalmente amo molto le animazioni, ma chi adotta solo il flash per costruire siti, a meno che non siamo di fronte a importanti brand (in particolare le grandi firme della moda, ecc), secondo me perde fortemente di vista alcune delle caratteristiche essenziali del web, in particolare:

  • L’utente web vuole ritrovare nel minor tempo possibile, le informazioni delle quali ha bisogno, quindi non costringiamolo a doversi subire per forza tutte le intro e animazioni varie
  • I motori di ricerca rappresentano, che piaccia o no, la principale fonte di traffico on line, quindi un “progettista web” non può non considerare questi ultimi (per quanto capisco che possa essere frustrante per la creatività) nella fase di creazione di un sito
  • I siti in flash, o almeno la stragrande maggioranza di essi, non permettono di definire un punto di atterraggio preciso. Immaginate di essere un commerciale e di dover inviare al vostro interlocutore il link preciso al listino prezzi del catalogo della vostra azienda, con un sito solo in flash, cosa fate lo obbligate a navigare tutto il sito?
  • I siti flash, o almeno quelli formati da un unico swf, non permettono di tracciare in modo corretto, se non con mille accorgimenti, la navigazione degli utenti, causando la perdita di molti dati statistici importanti

Ora, ripeto non me ne vogliano i flashisti, ma immaginate oggi quanto mi sono arrabbiato quando mi sono sentito dire, da una “nota” agenzia web la seguente risposta:”noi facciamo comunicazione non ci occupiamo dei motori di ricerca. Non scriveremo 100 volte nel sito la stessa parola chiave”.
Riguardo la seconda affermazione devo dire che le mie segnalazioni erano, come potete immaginare, completamente diverse, comunque utilizzo questo blog per fornire la mia risposta: “voi magari farete comunicazione su cd rom, ma assolutamente non comunicazione web!”
Scusate la drasticità, come ho già affermato il flash mi piace moltissimo ed è molto indicato per alcune particolari finalità, ma non venite a dirmi che un sito di prodotto, o un sito per il lancio di una nuova promozione stagionale, deve essere costruito unicamente con tale tecnologia, perché in questo caso, secondo me, siamo solo di fronte a un caso di autocelebrazione, o forse cecità, creativa.
Vogliamo poi parlare se il suddetto filmatone in flash fa anche partire, senza nessun avvertimento, un bel sottofondo musicale…

Sul filtro antiduplicazione

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E poi non venitemi a dire che il filtro antiduplicazione dei contenuti funziona bene!!!

Direi che a questo punto, un malpensante potrebbe affermare che:

  • Il filtro antiduplicazione colpisce i più deboli, ma non incide sui “potenti”
  • Che se un sito autorevole duplica un sito minore, quest’ultimo viene penalizzato a vantaggio del primo (giuro negherò quest’affermazione fino alla morte :-) )

Insomma, come direbbe Andreotti, il potere (link popularity e autorevolezza di un sito) logora chi non ce l’ha :-)

Il canale parrucchiera

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Durante uno spostamento a Torino in macchina, le mie compagne di viaggio (Gioia e Carol) mi hanno suggerito un business che non avevo assolutamente contemplato: la pianificazione sul “canale parrucchiere”.
I punti che più mi hanno colpito delle osservazioni, squisitamente femminili, fatte sull’argomento sono stati:

  1. Una donna per farsi mettere le mani nei capelli, deve assolutamente fidarsi della sua parrucchiera.
  2. Dati i tempi medi richiesti da un taglio femminile, si è molto propensi, a differenza di altri momenti (come dall’estetista) a parlare del più e del meno.

Il pensiero che le parrucchiere (per carità con tutto il rispetto per la professione) potessero essere viste come Opinion Leader, non mi aveva mai sfiorato la mente, quindi capirete il mio stupore quando una delle persone che viaggiava con me ha detto che nel suo paese (medio piccolo) la meta di viaggio più gettonata viene stabilita dalla parrucchiera, testuali parole: “l’anno scorso la parrucchiera è andata in Turchia, quest’anno metà delle amiche di mia madre, è andata in Turchia”.

Date le premesse, vi consiglierei di rivolgervi alla mia amica Raffaella, per pianificare delle azioni con l’Oreal su tutte le parrucchiere d’Italia :-)

Strano monitoraggio della reputazione on line

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Sono talmente meravigliato che nell’era del web 2.0 (devo dire che ormai è tanto tempo che non utilizzavo più questa espressione), possano ancora verificarsi casi di questo genere, che non posso non pubblicarlo sul blog.
Come molti di voi sapete ormai il monitoraggio della reputazione on line è diventata un’attività molto importante. L’avvento dei social network e dei blog, ha fornito uno spazio di “sfogo” agli utenti che, per vari motivi, scontenti del servizio ricevuto vogliono condividere la loro esperienza con gli altri. Naturalmente molte sono state le grandi aziende colpite da post e commenti sgradevoli, in particolare le società che si rivolgono al grande pubblico come le aziende telefoniche, agenzie di viaggio, società di prestito ecc.
Il primo caso che ha fatto scalpore, in questo senso, è stato senza dubbio l’azienda americana kryptonites, la quale ha visto pubblicare su molti blog un video nel quale un suo lucchetto veniva aperto con una penna biro.
Le società in Italia che si occupano di monitoraggio della reputazione on line, si muovono principalmente secondo due logiche:

  1. Segnalare eventuali post critici alle aziende, in modo da invitarli a intervenire e, nel caso, chiarire eventuali malintesi
  2. Creare nuovi contenuti allo scopo di ridurre, nei motori di ricerca, la visibilità dei contenuti negativi.

Immaginatevi quindi il mio stupore quando un mio caro amico mi ha detto di aver ricevuto una mail da un avvocato, nel quale viene intimato di rimuovere un post dal suo blog.
La lettera recita testualmente:”

Sul vostro blog è stato riscontrato un post incentrato su …………. Trattasi di affermazioni prive di qualsiasi fondamento che hanno come unico effetto quello di recare un grave danno al mio cliente. Ma vi è di più il post è corredato da un video inserito anche nel sito internet Youtube.com, visitato da milioni di utenti internet e, se si sceglie nel motore di ricerca di tale sito la parola …….. il video stesso è presente nella prima pagina dei risultati della ricerca. Pertanto è di tutta evidenza il danno che la nostra assistita può subire a causa delle infondate notizie diffuse nel blog sul conto della medesima. Vi intimiamo pertanto di provvedere immediatamente e, comunque non entro tre giorni dalla data di ricevimento della presente a 1)rimuovere il suddetto post 2) Alla pubblicazione di apposita rettifica 3) a rimuovere il video da Youtube”.

No comment…….
Ma vuoi vedere che in Sembox mi toccherà assumere un legale così potrò anche io offrire ai miei clienti il “monitoraggio della reputazione on line” :-)

Google Landing Page

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Seguendo il banner di Google che ho trovato su OneMarketing

(a proposito, ma che bello che anche Google si sia dato al Display Advertising e non si affidi “solo” al Search Marketing) ho avuto modo di apprezzare questa landing page, che a mio parere rappresenta l’esatto modello di come dovrebbe essere costruita una pagina di atterraggio delle attività di web marketing.

  1. La landing presenta gli stessi elementi grafici utilizzati dal banner, assicurando all’utente una “rassicurante” continuità di navigazione.
  2. La call to action “50€ di pubblicità gratis, fatti trovare da chi ti sta cercando” è l’elemento più visibile della pagina.
  3. Le caratteristiche distintive dell’attività pubblicizzata sono presentati in modo semplice ed efficace.
  4. Il Form è molto semplice e chiaro (anche se qui sono facilitati dalla poche informazioni richieste). Finalmente un modulo di richiesta senza campi facoltativi :-) .

Che dire, per una volta mi toccherà fare i complimenti a Google (tanto lui lo sa che in fondo in fondo mi è simpatico :-) )

Offuscato Italia.it

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Ma che tristezza!!!
Non mi ero mai espresso sul caso “Italia.it”, ora grazie a Fabrizio, che riporta una notizia apparsa sul sole 24 ore, apprendo che il progetto costato 45 milioni di euro agli italiani, ha chiuso i battenti dopo nemmeno un anno di attività. Il tutto, naturalmente è avvenuto senza nessun annuncio nè comunicati stampa.
Anche nella chiusura, devo dire che comunque i “professionisti” che si sono occupati del progetto, hanno pensato bene di offuscare semplicemente il sito, senza prevedere nessuna pagina di spiegazione. Così oggi chi digita www.italia.it si becca un bella pagina di errore di internet explorer! Ma che tristezza….

Offerte di lavoro in Sembox

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In seguito alla grande crescita e all’arrivo di nuovi clienti importanti è arrivato il momento di potenziare lo staff di SEMBOX. Cerco quindi figure professionali che abbiano grande entusiasmo per la comunicazione online e il search engine marketing in particolare e tanta voglia di mettersi in gioco in un ruolo professionale con prospettive ambiziose.
Le persone che entreranno a far parte del nostro team avranno un ruolo attivo nella gestione di clienti di alto profilo come Tele2, Opodo, Ing Direct, Velux, Traveleurope, ecc.
Le nostre ricerche si rivolgono sia all’area seo che al keyword advertising.
Per maggiori informazioni vi rimando alla descrizione dei due profili:

Mi raccomando, vi aspetto numerosi :-)

Abolire la link popularity

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In un precedente post mi è stato chiesto se voglio abolire la link popularity, La risposta per quanto mi riguarda è sicuramente si!
Diciamo che il concetto di link popularity, a mio avviso, è valido (più siti linkano uno documento, più questo documento sarà considerato valido e pieno di contenuti di qualità) però si presta ad essere manipolato troppo facilmente dando vita a molteplici fenomeni spam.
Se analizziamo cosa è successo fino ad ora, infatti, ci rendiamo conto che la link popularity nel tempo ha creato:

  • Il proliferare di directory “web posticce”
  • La nascita, lo sviluppo (e la morte?) degli article marketing e dei “comunicati stampa” farlocchi
  • La proliferazione di siti/blog posticci, incentrati su un unico tema, costruiti con l’unico intento di linkare il sito principale.

Altra cosa che poi contesto alla link popularity è di non essere “democratica”, cioè il potere di un linkare un sito non è facoltà di tutti, ma dei soli possessori di siti/blog, quindi una minuscola parte della popolazione. In più anche in questo caso si possono generare vari errori, infatti l’utente che crea il link o è troppo “smanettone”, e quindi difficilmente regala un link in modo davvero “spontaneo”, oppure è troppo poco esperto del web e rischia di linkare risorse non proprio valide. A tal riguardo vi segnalo l’ultimo caso davvero divertente che ho visto, dove un blogger di Panorama ha linkato questo arbitrage (peraltro di un mio amico, quindi anch’io gli regalo un link, tanto per dimostrare quanto valido e motivato può essere un collegamento ipertestuale :-) ) come risorsa utile per i regali di Natale.