La catena delle 5 cose

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Di ritorno da una, purtroppo breve, vacanza a Salerno, ho scoperto di essere stato nominato da Andrea nella “catena delle 5 cose che non sai di me”.
Naturalmente non posso che accettare l’invito e ringraziare chi ha voluto coinvolgermi in questo gioco:

  1. Da sempre mi diletto a strimpellare qualche strumento musicale: ho iniziato a sei anni con il pianoforte per poi passare verso i 10 anni al clarinetto, nell’età adolescenziale ho poi scelto la chitarra e, poi, verso i 17 anni definitivamente il sassofono. Strumento che ancora adesso mi diletto a suonare.
  2. Sono un amante della buona cucina mediterranea e del vino: sfortunatamente con l’età questa passione inizia ad avere i suoi indesiderati effetti negativi :-(
  3. Per tre anni ho praticato kick boxing: strano ma da quando ho smesso gli effetti di cui sopra si fanno sempre più evidenti :-)
  4. Vi sembrerò controcorrente, ma mi piacciono molto le feste in famiglia: in tutto siamo solo 2 fratelli, ma posso vantare ben 12 cugini (ora quasi tutti sposati con prole) che rivedo davvero sempre con molto piacere.
  5. Da buon campano DOC ho fatto il pizzaiolo: durante gli anni universitari come lavoretto extra mi sono divertito ad avvelenare i malcapitati avventori di una pizzeria nei pressi dell’ateneo di Salerno.

Mi sembra giunto il momento di nominare a mia volta 5 persone:
Marco, Alessandro, Simone, Stefano,
Fabio

Il SEO è napoletano

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(Il keyword advertising è milanese)

A volte mi capita, anche se ormai vivo a Milano da sei anni, di esser preso da attimi di “malinconia campana”, in questi momenti mi rifugio nelle canzoni del vecchio Pino Daniele e nei film di Troisi e De Crescenzo.
E, proprio in uno di questi momenti, grazie alla visione di “Così parlò Bellavista” di De Crescenzo, mi sono reso conto che il SEO è napoletano e il keyword advertising è milanese.
Mi spiego meglio:
Il SEO vuole i suoi tempi per produrre risultati: si parte dalla segnalazione di un sito ai motori di ricerca, poi segue il passaggio degli spider sulle pagine, la link popularity, i fattore off page (età del dominio, ecc.) il keyword invece è immediato, efficiente da subito: basta caricare una campagna e dopo una quindicina di minuti sei già visibile per le keyword che hai selezionato.
Anche le modalità di comunicazione sono diverse: con il keyword hai a disposizione al massimo 95 caratteri per il tuo annuncio (e via andare!), mentre le pagine SEO devono essere lunghe, discorsive, contenere quante più informazioni possibili in relazione a un determinato argomento (che s’addà fa pe campà) .
Per non parlare della pianificazione economica: il keyword advertising è strettamente correlato a logiche di Cost Per Acquisition (efficienza ed efficacia f..a!) , il SEO, anche lui legato a indici di convenienza, non è misurabile settimanalmente e nemmeno mensilmente, la valutazione della sua efficacia è da valutare nel tempo: i costi delle attività SEO diminuiscono nel tempo, non sono strettamente correlate alla concorrenza, possono beneficiare di vantaggi derivanti dall’”invecchiamento” delle pagine e acquisire un miglior posizionamento (Ricett u pappc vicin a noc ramm o tiemp ca t spertos).
Con il SEO paghi e speri nella bontà divina (bravura dell’agenzia SEO, penalizzazioni da parte di Google, ecc) con il keyword paghi e sei sicuro(o quasi) di essere visibile per le keyword che hai selezionato (lavoro guadagno, pago pretendo!), però diciamocela tutta, il SEO è più “ruffiano”:ormai decine di ricerche hanno dimostrato che le aziende che occupano le prime posizioni dei risultati naturali, per le keyword inerenti il proprio business, sono percepite dagli utenti come leader del settore.
Con il keyword se non hai il giusto budget non puoi intraprendere una campagna che ti assicuri una buona visibilità, con il SEO, purtroppo, qualcuno che ti propone la segnalazione in 500.000 motori di ricerca per 100€ lo trovi sempre, peccato che poi la cosa si riveli peggiore dei classici mattoni napoletani venduti come car stereo :-) .
Vabbè fermo qui questo mio delirio mattutino :-)
Chiudo rispondendo alla domanda che odio più di tutte, ma che purtroppo mi sento sempre fare: ma è meglio il keyword advertising o il SEO?
Diciamo che dopo una bel risotto alla milanese e una bella cotoletta, l’ideale sarebbe chiudere il pasto con una bella fetta di pastiera, un limoncello e un buon caffè :-)

Sull’indicizzazione delle immagini

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L’indicizzazione delle immagini è un argomento che mi ha sempre affascinato molto, anche perché ritengo che in alcuni settori come l’intrattenimento, lo sport, la musica, essere presenti anche in questo canale possa essere un ottimo veicolo di traffico qualificato al sito.
Come tutti sappiamo, gli spider dei motori di ricerca non sono in grado di leggere le informazioni testuali presenti nelle immagini, quindi per poterle indicizzare è necessario puntare su tutti gli elementi testuali delle pagine che le contengono:

  • Proprietà “alt=” del tag “img”
  • Il nome delle immagini
  • Il testo immediatamente antecedente e successivo all’immagine
  • Il contenuto della pagine
  • Il tag title della pagina (particolarmente valido per le schede di dettaglio, es: profilo di un cantante, calciatore, ecc)

Oggi però ricercando in Google immagini il mio nome, ho visto che sono state praticamente indicizzate tutte le immagini che abbiamo postato sul blog, ad esclusione della foto di Paola, inoltre l’unica immagine che rispecchia tutti gli elementi che ho appena citato (l’immagine presente nel mio profilo) non appare nemmeno nelle prime posizioni.
Vero è che in tutte le pagine del blog, compreso la pagina del profilo di Paola, nel tag title e come primo contenuto testuale appare il mio nome, però è anche vero che tutti gli altri fattori (nome delle immagini, testo antecedente e successivo all’immagine, proprietà alt del tag img, contenuto delle pagine) non trovano assolutamente riscontro.
Quindi i dubbi in questo caso sono due:

  1. L’esistenza di soli due fattori può bastare a indicizzare le immagini?
  2. Come mai, allora, anche la foto di Paola non è stata associata al mio nome?

Ma la cosa più bella di tutte mi è capitata quando, per analizzare meglio l’algoritmo di ricerca delle immagini e per capire eventuali similitudini tra Google e Msn, ho effettuato la stessa ricerca anche nel canale immagini del motore della Microsoft e mi sono trovato come unico risultato, la sola immagine del blog non associata da Google al mio nome: la foto di Paola.
Sembrerebbe, quindi, ad un primo sguardo che i due motori di ricerca utilizzino logiche molto diverse per l’indicizzazione delle immagini, ancora una volta, però, l’algoritmo migliore sembra quello di Google, non me ne voglia MSN, ma io e Paola, per sua fortuna, ci somigliamo davvero poco! :-)