Sul monitoraggio della reputazione online

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Non posso non segnalare la chiusura dei battenti per nonciclopedia. Chiunque abbiamo mai seguito un progetto di reputazione e monitoraggio on line, si è imbattuto in questo sito, però sembra che chi cura l’immagine di Vasco Rossi, abbia deciso un intervento piuttosto aggressivo in merito :-)

Monitoraggio della reputazione on line

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Anzi miglioramento della reputazione on line, questa sembra essere la moda del momento. Dopo tanto parlare della blogosfera, del web, dell’importanza degli utenti, ecc. sembra che la gente, e le aziende, si stiano davvero iniziando ad interessare a questo argomento.

Personalmente non ho mai avuto dubbi a riguardo, però devo dire che avevo sbagliato qualcosa nelle mie previsioni. Mi aspettavo infatti che l’attenzione sulla reputazione on line venisse posta principalmente dalle aziende, invece (almeno nel mio piccolo) ricevo sempre più richieste da manager e dirigenti, preoccupati della propria reputazione personale.

D’altronde, a ben pensarci, i big manager, gli operatori dell’alta finanza ecc. non hanno mai avuto una grande reputazione, nemmeno quando internet ancora non esisteva. Se però con la televisione e con gli altri media tradizionali, passata la bufera, la gente “dimenticava”, ora con il web tutto resto scritto nero su bianco.

E’ anche vero però che con l’attuale facilità di divulgare notizie nel web, spesso le persone e le aziende, possono ritrovarsi ingiustamente ad avere una reputazione negativa. Sia perché magari il giornalista di turno è di parte oppure riporta una notizia non corretta, sia perché (nel caso dei prodotti) si sa che vale la regola che recita: “Chi è contento tace, chi è scontento scrive” (Da qui le varie tecniche, in particolare nel settore viaggi, che i vari portali utilizzano per sollecitare tutti gli utenti, non solo gli scontenti, a lasciare un feedback.

Ma nel caso di notizie negative scorrette cosa si fa? Le notizie non possono essere eliminate dal web, a meno che non si conosca il proprietario del sito e gli si chieda (gentilmente o mediante avvocati) di rimuovere quanto scritto. Ma in caso contrario?

Niente paura: interveniamo noi Agenzie! SEO :-) Però certo non possiamo eliminare le notizie, a meno che non assumiamo anche un bravissimo hacker :-) .
Cosa facciamo? Iniziamo a produrre una serie di contenuti positivi e valorizziamo i contenuti non negativi già presenti in rete, al fine di diminuire la visibilità delle notizie/post incriminati.

Quindi riassumendo:

  • a gente ha iniziato a dare importanza ai contenuti in rete
  • I contenuti in rete però al momento sono scarsamente controllati, e quindi chiunque può scrivere quello che vuole.
  • Chi è scontento scrive, chi è contento no, quindi bisogna sollecitare i contenuti positivi
  • Chi ha dei fantasmi negli armadi, oppure ha una reputazione ingiusta online, si rivolge alle agenzie SEO che si occupano di produrre contenuti non sempre “Obiettivi”(come si dice a Salerno: che s’adda fa per campà”)

Intanto i contenuti presenti in rete aumentano esponenzialmente, ma non sarebbe meglio un sano confronto “televisivo” tra le parti?!? :-)
Scherzi a parte credo proprio che la regolamentazione delle notizie in rete debba crescere di pari passo con l’importanza che le informazioni presenti nel web stanno assumendo.

Strano monitoraggio della reputazione on line

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Sono talmente meravigliato che nell’era del web 2.0 (devo dire che ormai è tanto tempo che non utilizzavo più questa espressione), possano ancora verificarsi casi di questo genere, che non posso non pubblicarlo sul blog.
Come molti di voi sapete ormai il monitoraggio della reputazione on line è diventata un’attività molto importante. L’avvento dei social network e dei blog, ha fornito uno spazio di “sfogo” agli utenti che, per vari motivi, scontenti del servizio ricevuto vogliono condividere la loro esperienza con gli altri. Naturalmente molte sono state le grandi aziende colpite da post e commenti sgradevoli, in particolare le società che si rivolgono al grande pubblico come le aziende telefoniche, agenzie di viaggio, società di prestito ecc.
Il primo caso che ha fatto scalpore, in questo senso, è stato senza dubbio l’azienda americana kryptonites, la quale ha visto pubblicare su molti blog un video nel quale un suo lucchetto veniva aperto con una penna biro.
Le società in Italia che si occupano di monitoraggio della reputazione on line, si muovono principalmente secondo due logiche:

  1. Segnalare eventuali post critici alle aziende, in modo da invitarli a intervenire e, nel caso, chiarire eventuali malintesi
  2. Creare nuovi contenuti allo scopo di ridurre, nei motori di ricerca, la visibilità dei contenuti negativi.

Immaginatevi quindi il mio stupore quando un mio caro amico mi ha detto di aver ricevuto una mail da un avvocato, nel quale viene intimato di rimuovere un post dal suo blog.
La lettera recita testualmente:”

Sul vostro blog è stato riscontrato un post incentrato su …………. Trattasi di affermazioni prive di qualsiasi fondamento che hanno come unico effetto quello di recare un grave danno al mio cliente. Ma vi è di più il post è corredato da un video inserito anche nel sito internet Youtube.com, visitato da milioni di utenti internet e, se si sceglie nel motore di ricerca di tale sito la parola …….. il video stesso è presente nella prima pagina dei risultati della ricerca. Pertanto è di tutta evidenza il danno che la nostra assistita può subire a causa delle infondate notizie diffuse nel blog sul conto della medesima. Vi intimiamo pertanto di provvedere immediatamente e, comunque non entro tre giorni dalla data di ricevimento della presente a 1)rimuovere il suddetto post 2) Alla pubblicazione di apposita rettifica 3) a rimuovere il video da Youtube”.

No comment…….
Ma vuoi vedere che in Sembox mi toccherà assumere un legale così potrò anche io offrire ai miei clienti il “monitoraggio della reputazione on line” :-)

Per chi ancora non crede al potere dei blog

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Più e più volte ho parlato dell’importanza che hanno assunto i blog e del loro ruolo nel processo di acquisto, però devo dire che questo esempio reale, raccontato tra l’altro in modo molto simpatico, vale più di un trattato universitario sull’argomento :-)

All’affermazione dell’autore

Meglio avere nel locale la Guardia di Finanza piuttosto che un blogger.

Aggiungererei però:

Meglio avere nel locale la Guardia di Finanza, se si eroga un pessimo servizio, piuttosto che un blogger.