Il web e i comunicatori

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Premetto che questo post è più che altro uno sfogo personale :-)

In uno dei miei primi articoli su questo blog, ho citato uno degli schemi più famosi nell’ambito della comunicazione. Nel suddetto schema, come è giusto che sia, un ruolo importante è giocato dal canale di comunicazione utilizzato dai 2 o più interlocutori, nello scambio delle informazioni.
Il web come si sa, è un canale di comunicazione eccezionale, che può avvalersi, come pochi altri (a pensarci bene forse è l’unico), di molteplici “fattori”, quali:

  • Audio
  • Video
  • Interattività tra gli attori coinvolti
  • Perfetto controllo dei tempi di interazione (un utente decide i tempi e i modi di lettura, di ascolto e di intervento)
  • Possibilità da parte dell’utente, mediante i link, di decidere in autonomia il flusso delle informazioni alle quali “esporsi”
  • Buona misurabilità, mediante tutti i sistemi statistici e di monitoraggio, delle comunicazioni intercorse tra le varie fonti.

Altra cosa importante, diciamocelo, del web è il processo di ricerca, ossia la possibilità fornita agli utenti di attingere in ogni momento, mediante una stringa di ricerca, ai contenuti che soddisfano il proprio, temporaneo, bisogno/curiosità informativo. Se vogliamo in questo senso le enciclopedie sono i progenitori del web.
Per i suddetti principi, non me ne vogliano gli amanti del flash, non capisco proprio come si possa adottare, per promuovere un prodotto o un’offerta mensile/periodica, solo e unicamente la tecnologia flash.
Personalmente amo molto le animazioni, ma chi adotta solo il flash per costruire siti, a meno che non siamo di fronte a importanti brand (in particolare le grandi firme della moda, ecc), secondo me perde fortemente di vista alcune delle caratteristiche essenziali del web, in particolare:

  • L’utente web vuole ritrovare nel minor tempo possibile, le informazioni delle quali ha bisogno, quindi non costringiamolo a doversi subire per forza tutte le intro e animazioni varie
  • I motori di ricerca rappresentano, che piaccia o no, la principale fonte di traffico on line, quindi un “progettista web” non può non considerare questi ultimi (per quanto capisco che possa essere frustrante per la creatività) nella fase di creazione di un sito
  • I siti in flash, o almeno la stragrande maggioranza di essi, non permettono di definire un punto di atterraggio preciso. Immaginate di essere un commerciale e di dover inviare al vostro interlocutore il link preciso al listino prezzi del catalogo della vostra azienda, con un sito solo in flash, cosa fate lo obbligate a navigare tutto il sito?
  • I siti flash, o almeno quelli formati da un unico swf, non permettono di tracciare in modo corretto, se non con mille accorgimenti, la navigazione degli utenti, causando la perdita di molti dati statistici importanti

Ora, ripeto non me ne vogliano i flashisti, ma immaginate oggi quanto mi sono arrabbiato quando mi sono sentito dire, da una “nota” agenzia web la seguente risposta:”noi facciamo comunicazione non ci occupiamo dei motori di ricerca. Non scriveremo 100 volte nel sito la stessa parola chiave”.
Riguardo la seconda affermazione devo dire che le mie segnalazioni erano, come potete immaginare, completamente diverse, comunque utilizzo questo blog per fornire la mia risposta: “voi magari farete comunicazione su cd rom, ma assolutamente non comunicazione web!”
Scusate la drasticità, come ho già affermato il flash mi piace moltissimo ed è molto indicato per alcune particolari finalità, ma non venite a dirmi che un sito di prodotto, o un sito per il lancio di una nuova promozione stagionale, deve essere costruito unicamente con tale tecnologia, perché in questo caso, secondo me, siamo solo di fronte a un caso di autocelebrazione, o forse cecità, creativa.
Vogliamo poi parlare se il suddetto filmatone in flash fa anche partire, senza nessun avvertimento, un bel sottofondo musicale…

Sul filtro antiduplicazione

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E poi non venitemi a dire che il filtro antiduplicazione dei contenuti funziona bene!!!

Direi che a questo punto, un malpensante potrebbe affermare che:

  • Il filtro antiduplicazione colpisce i più deboli, ma non incide sui “potenti”
  • Che se un sito autorevole duplica un sito minore, quest’ultimo viene penalizzato a vantaggio del primo (giuro negherò quest’affermazione fino alla morte :-) )

Insomma, come direbbe Andreotti, il potere (link popularity e autorevolezza di un sito) logora chi non ce l’ha :-)

Il canale parrucchiera

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Durante uno spostamento a Torino in macchina, le mie compagne di viaggio (Gioia e Carol) mi hanno suggerito un business che non avevo assolutamente contemplato: la pianificazione sul “canale parrucchiere”.
I punti che più mi hanno colpito delle osservazioni, squisitamente femminili, fatte sull’argomento sono stati:

  1. Una donna per farsi mettere le mani nei capelli, deve assolutamente fidarsi della sua parrucchiera.
  2. Dati i tempi medi richiesti da un taglio femminile, si è molto propensi, a differenza di altri momenti (come dall’estetista) a parlare del più e del meno.

Il pensiero che le parrucchiere (per carità con tutto il rispetto per la professione) potessero essere viste come Opinion Leader, non mi aveva mai sfiorato la mente, quindi capirete il mio stupore quando una delle persone che viaggiava con me ha detto che nel suo paese (medio piccolo) la meta di viaggio più gettonata viene stabilita dalla parrucchiera, testuali parole: “l’anno scorso la parrucchiera è andata in Turchia, quest’anno metà delle amiche di mia madre, è andata in Turchia”.

Date le premesse, vi consiglierei di rivolgervi alla mia amica Raffaella, per pianificare delle azioni con l’Oreal su tutte le parrucchiere d’Italia :-)