Seotwit

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Ho deciso non riesco più a vedere questo blog immobile, ma visto che da quando ho fondato Sembox ( ormai sono passati più di 4 anni pieni di soddisfazione :-) ) il tempo a disposizione per aggiornarlo è davvero poco.
Non che non ci siano più cose da dire, anzi, però purtroppo la giornata ha il brutto vizio di durare solo 24 ore.
Detto questo e vista la “moda attuale” di prediligere piattaforme come twitter agli ormai classici blog, ho deciso di non abbandonare questo blog, ma di utilizzarlo come un mio twitter personale :-) .
Quindi da ora in poi niente più articoli e approfondimenti lunghi, ma solo brevissime (e spero assidue) cinguettate.
Seotalk si trasforma in Seotwit!

Sulla indicizzazione delle immagini – forse ci siamo

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Da anni si parla ormai della universal search e dell’importanza di posizionare non solo contenuti testuali, ma anche immagini, video, presentazioni a quant’altro.
Finora a dir la verità, a parte casi sporadici in settori molto particolari, non avevo comunque rivelato grandi risultati da queste attività, almeno in termini di volumi di visitatori. Alla fine l’indicizzazione delle immagini e dei video richiedevano un doppio passaggio da Google Search a Google Image, o Youtube, per poi sperare nel successivo click dell’utente per generare una visita.
Non metto in dubbio che la visibilità su più canali possa comunque generare dei benefici sia al brand che al posizionamento del sito nel suo insieme, ma come dicevo prima, in termini di visite (fatta esclusione per il campo musicale/cinema, dove le immagini dei protagonisti sono ricercatissime) non ho mai registrato grossi volumi.
Da qualche giorno vedo che invece la situazione è cambiata: le immagini presenti nella search di Google in molti casi non puntano più a Google image, ma bensì direttamente ai siti che le contengono.
Ricercando, ad esempio “audi a1”, e cliccando sulle prime 3 immagini proposte da Google potrete osservare il fenomeno che ho appena descritto.
Naturalmente sul come indicizzare le immagini (importanza del tag alt, contenuto del testo immediatamente prima e dopo l’immagine, contenuto della pagina, nome dell’immagine, ecc.) non mi dilungo molto perché molto è già stato scritto in rete, però senza dubbio questo nuovo sviluppo potrebbe essere molto utile ad esempio per gli e-commerce, i quali possono puntare ad indicizzare le foto di tutti i prodotti trattati, es: Passeggini, Asse da stiro, TV Lead, ecc.
Insomma mi sa che per molti ci sarà da rimettere mano alle gallerie fotografiche e alle schede prodotto! Buon lavoro :-)

Affiliazioni, SEM, dedupliche e altro ancora

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E’ da tempo che non scrivo sul blog, e per il ritorno aspettavo di avere un argomento davvero interessante.
Finalmente, grazie ad uno spunto fornito da alcuni post scritti su alverde, ho trovato una questione davvero spinosa sulla quale disquisire, ovvero la deduplica delle conversioni.
Per chi non lo sapesse, la deduplica delle conversioni è (brevemente) data da quell’insieme di meccanismi che si occupa di assegnare una vendita/conversione ad una specifica fonte del web marketing.
Le grandi aziende infatti sono spesso attive on line con molteplici canali:

  • SEO
  • SEM
  • Display (campagne banner sui grandi siti italiani)
  • Affiliazioni
  • DEM (che spesso sono utilizzate anche dalle affiliazioni)
  • Copartnership
  • Facebook
  • ………

E’ chiaro che ogni canale rappresenta per l’azienda un costo/investimento, quindi è altrettanto chiaro che per poter valutare l’efficacia delle singole attività, l’azienda debba poter calcolare il ROI specifico delle fonti utilizzate.
Naturalmente i KPI utilizzati per valutare le fonti sono diversi a seconda del canale: il display advertising ad esempio non potrà mai presentare lo stesso CPA (costo per acquisizione) del keyword advertising, ma di sicuro partecipa a creare una maggiore brand awareness on line dell’azienda.
C’è da dire che il tema della deduplica delle conversioni è particolarmente sentito negli ultimi anni, questo a causa dell’aumento di costi che hanno caratterizzato alcune fonti (vedi azioni a CPC Sui motori di ricerca, invio di DEM, ecc.). Inoltre c’è anche da dire che, come spesso a cade, pochi furbi nel corso degli anni si sono molto approfittati dell’assenza di controlli efficaci.
Ad esempio si sono moltiplicati i “trucchi” che alcuni editori (vedi sondaggi inutili) utilizzano per aumentare le pagine viste (e quindi le impression) dei propri siti, come anche i 1000 stratagemmi messi in atto da pochi ma scaltri affiliati.
Ancora oggi sono attivi molteplici siti che “affibbiano”, a loro insaputa, dei cookie agli utenti, vedi:

  • Iframe di 0 pixel aperti nei siti (caso che denota un noto circuito di blog italiani)
  • Pop under (addittura ho visto casi di 1pixel under :-) )
  • Cookie e trojan installati all’insaputa degli utenti mediante il rifacimento di software open sourse
  • Bidding notturno

Da tutto ciò naturalmente ho escluso improbabili “Marilyn Monroe” che abitano “in via della fantasia” e che si ostinano a fare lead on line :-) (in questo caso le conversioni vengono cancellate per indirizzo quanto meno inesistente :-) )
Nell’articolo che ho letto, l’affiliato se la prende con la keyword policy e con i circuiti di affiliazione (Zanox, Tradedoubler e Clickpoint) che a suo dire fanno la parte di player passivi del mercato.
A loro difesa posso dire che non è assolutamente così, anzi, sia Tradedoubler che Zanox sono molto attivi nel far valere le loro ragioni con i clienti (fidatevi di chi ha sviluppato e vende sul mercato uno dei tool utilizzati per la deduplica a monte delle conversioni), nei confronti di una deduplica spietata, ma è anche vero che la poca correttezza di alcuni affiliati, rende davvero difficile la loro opera.
Riguardo alla policy sulle keyword in verità mi sembra più che giusto che un’azienda che investe milioni per promuovere il proprio brand, poi non sia disposta ad accettare che altri operatori(da lei pagati) usufruiscano di questi investimenti.
L’articolo diceva, provocatoriamente che le affiliazioni falliranno! a mio avviso, dopo un periodo di assestamento, invece, falliranno solo gli affiliati furbi.
Concordo invece con l’autore degli articoli quando dice che gli affiliati dovrebbero essere a conoscenza delle altre fonti che l’azienda utilizza per promuoversi on line.
Le affiliazioni sono una grande risorsa on line, che possono portare ad aumentare esponenzialmente l’introito web delle aziende, però rispetto al passato, per le ragioni che ho esposto sopra, è chiaro che alcune regole devono essere riscritte.
Come spesso accade, per colpa di pochi (disonesti) pagheranno inizialmente tutti, ma poi sicuramente verrà ritrovato un nuovo equilibrio.
Non è assolutamente obiettivo delle aziende ne far morire le affiliazioni, ne cancellare eventuali lead veri. Anzi vi dirò che spesso i lead vengono pagati meno, proprio perchè si stima che una certa percentuale di essi non si trasformino poi in vendite reali.
Però provate a mettetervi nei panni di un’azienda, se a fine mese(indipendentemente dalla deduplica) ha realizzato 100 vendite, mentre la somma dei canali attivi on line ne conteggia 200, in qualche modo dovrà cautelarsi. A questo punto ha 2 soluzioni possibili: cancellare alcune conversioni(affidandosi alla deduplica), oppure abbassare i CPA riconosciuti, in modo da rientrare comunque nel suo CPA ideale.

A mio avviso nel futuro si dovrà distinguere sempre più tra le diverse politiche messe in atto dagli affiliati (DEM, display, SEM indiretto, ecc), e attribuire ad ognuna di esse un CPA dedicato, in base a diversi KPI (tasso di deduplica della fonte, brand awareness, visibilità ecc.) E’ chiaro infatti che alcuni canali quali le DEM o il SEM godono di un tasso di deduplica molto più basso rispetto al classico display.

Il delicato lavoro che stanno svolgendo, ritengo molto bene, i vari circuiti di affiliazione (Tradedoubler, Zanox ecc) ha proprio l’obiettivo di cercare insieme al cliente, il giusto equilibrio che sia in grado di soddisfare sia il merchand che gli affiliati.

L’individuazione di  politiche capaci di premiare gli affiliati virtuosi e di individuare ed escludere i pochi attori che inquinano in modo negativo questo settore, è sicuramente il fattore cruciale che può portare ad un ulteriore sviluppo questo settore.

Mi riservo di scrivere nel prossimo articolo, come dovrebbe funzionare la deduplica tra fonti di varia natura.

Rimini web marketing event e Google local Bug

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Dopo lo Iab Forum, quest’anno il mese di novembre presenta altri importanti incontri di settore, tra questi avrò l’onore di partecipare come relatore al primo evento riminese incentrato sul web marketing.

L’evento, che ha lo scopo fornire le competenze di base per intraprendere e valutare azioni di visibilità e promozione on line, si terrà in concomitanza con il Salone internazionale dell’Accoglienza SIA Guest.

Chiudo quindi questa segnalazione con una piccola pillola/Bug sull’utilizzo di Google local, indirizzata in particolare agli operatori del turismo:

  • Google local censisce le attività commerciali dislocate sul territorio, fornendo ai possessori delle stesse la possibilità di segnalare la propria struttura.
  • Ipotizzando di possedere un ipotetico “Hotel Salvatore” a Milano, nella mia segnalazione naturalmente inserirei il nome della struttura e il nome della città.
  • Come risultato avrei ottenuto, google permettendo, di essere visualizzato nelle serp (nel quadratone destinato a google local), per la ricerca “Hotel Salvatore Milano”.
  • Ora immaginiamo che il signor “Economico Franco” sia proprietario dell’ipotetico “Hotel Economico” a Milano, e che anche lui abbia effettuato la segnalazione in Google local, come risultato cosa otterrebbe? Di essere presente nel “quadratone” di google local per la ricerca “hotel economico milano”? nooo non ci voglio credere! Giudicate voi, io qualche signor “Economico” e “Di lusso” l’ho ritrovato in quasi tutte le città italiane e non :-)

P.S. naturalmente lungi da me segnalare questa tecnica come azione da intraprendere :-)

Un benvenuto al "neo zanox blog"!

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Lo so non sono il primo a dare la notizia, ma non potevo esimermi dal fare gli auguri a Michele e a tutto il suo staff per la nuova avventura che hanno intrapreso: Zanox Italia adesso ha un suo blog!

Sperando che altre aziende in Italia ne seguano l’esempio (magari affidandone la realizzazione a SEMBOX :-) ) auguro a Zanox una lunga e felice blogovita!

Il web e i comunicatori

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Premetto che questo post è più che altro uno sfogo personale :-)

In uno dei miei primi articoli su questo blog, ho citato uno degli schemi più famosi nell’ambito della comunicazione. Nel suddetto schema, come è giusto che sia, un ruolo importante è giocato dal canale di comunicazione utilizzato dai 2 o più interlocutori, nello scambio delle informazioni.
Il web come si sa, è un canale di comunicazione eccezionale, che può avvalersi, come pochi altri (a pensarci bene forse è l’unico), di molteplici “fattori”, quali:

  • Audio
  • Video
  • Interattività tra gli attori coinvolti
  • Perfetto controllo dei tempi di interazione (un utente decide i tempi e i modi di lettura, di ascolto e di intervento)
  • Possibilità da parte dell’utente, mediante i link, di decidere in autonomia il flusso delle informazioni alle quali “esporsi”
  • Buona misurabilità, mediante tutti i sistemi statistici e di monitoraggio, delle comunicazioni intercorse tra le varie fonti.

Altra cosa importante, diciamocelo, del web è il processo di ricerca, ossia la possibilità fornita agli utenti di attingere in ogni momento, mediante una stringa di ricerca, ai contenuti che soddisfano il proprio, temporaneo, bisogno/curiosità informativo. Se vogliamo in questo senso le enciclopedie sono i progenitori del web.
Per i suddetti principi, non me ne vogliano gli amanti del flash, non capisco proprio come si possa adottare, per promuovere un prodotto o un’offerta mensile/periodica, solo e unicamente la tecnologia flash.
Personalmente amo molto le animazioni, ma chi adotta solo il flash per costruire siti, a meno che non siamo di fronte a importanti brand (in particolare le grandi firme della moda, ecc), secondo me perde fortemente di vista alcune delle caratteristiche essenziali del web, in particolare:

  • L’utente web vuole ritrovare nel minor tempo possibile, le informazioni delle quali ha bisogno, quindi non costringiamolo a doversi subire per forza tutte le intro e animazioni varie
  • I motori di ricerca rappresentano, che piaccia o no, la principale fonte di traffico on line, quindi un “progettista web” non può non considerare questi ultimi (per quanto capisco che possa essere frustrante per la creatività) nella fase di creazione di un sito
  • I siti in flash, o almeno la stragrande maggioranza di essi, non permettono di definire un punto di atterraggio preciso. Immaginate di essere un commerciale e di dover inviare al vostro interlocutore il link preciso al listino prezzi del catalogo della vostra azienda, con un sito solo in flash, cosa fate lo obbligate a navigare tutto il sito?
  • I siti flash, o almeno quelli formati da un unico swf, non permettono di tracciare in modo corretto, se non con mille accorgimenti, la navigazione degli utenti, causando la perdita di molti dati statistici importanti

Ora, ripeto non me ne vogliano i flashisti, ma immaginate oggi quanto mi sono arrabbiato quando mi sono sentito dire, da una “nota” agenzia web la seguente risposta:”noi facciamo comunicazione non ci occupiamo dei motori di ricerca. Non scriveremo 100 volte nel sito la stessa parola chiave”.
Riguardo la seconda affermazione devo dire che le mie segnalazioni erano, come potete immaginare, completamente diverse, comunque utilizzo questo blog per fornire la mia risposta: “voi magari farete comunicazione su cd rom, ma assolutamente non comunicazione web!”
Scusate la drasticità, come ho già affermato il flash mi piace moltissimo ed è molto indicato per alcune particolari finalità, ma non venite a dirmi che un sito di prodotto, o un sito per il lancio di una nuova promozione stagionale, deve essere costruito unicamente con tale tecnologia, perché in questo caso, secondo me, siamo solo di fronte a un caso di autocelebrazione, o forse cecità, creativa.
Vogliamo poi parlare se il suddetto filmatone in flash fa anche partire, senza nessun avvertimento, un bel sottofondo musicale…

Offuscato Italia.it

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Ma che tristezza!!!
Non mi ero mai espresso sul caso “Italia.it”, ora grazie a Fabrizio, che riporta una notizia apparsa sul sole 24 ore, apprendo che il progetto costato 45 milioni di euro agli italiani, ha chiuso i battenti dopo nemmeno un anno di attività. Il tutto, naturalmente è avvenuto senza nessun annuncio nè comunicati stampa.
Anche nella chiusura, devo dire che comunque i “professionisti” che si sono occupati del progetto, hanno pensato bene di offuscare semplicemente il sito, senza prevedere nessuna pagina di spiegazione. Così oggi chi digita www.italia.it si becca un bella pagina di errore di internet explorer! Ma che tristezza….

A proposito di ricerche specifiche

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Tanto per chiudere la settimana in allegria :-)

Da tempo si fa un gran parlare dell’evoluzione degli utenti nel modo di utilizzare e “interrogare” i motori di ricerca. La tesi, che peraltro mi trova concorde, è che le ricerche generiche (di uno o due termini) stiano lasciando il posto a query sempre più specifiche e mirate.

Ciò premesso la chiave di ricerca che mi sono trovato questa mattina tra i referer di questo blog è davvero sorprendente:

“quanto bisogna essere alte minimo per essere modelle per esempio adriana lima quanto è alta”

Non penso che l’utente (spero ragazza :-) ) abbia trovato una risposta significativa su Seotalk, però in compenso avrà scoperto l’estistenaza del SEO :-)

Che dite posso confidare sull’analisi della user experience da parte di Google, per perdere questo ottimo posizionamento acquisito? :-)

Vabbè scusate lo sclero, ma il venerdì pomeriggio tutto è concesso!

Alerts AdWords disponibili via SMS

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Google ha recentemente attivato un nuovo sistema di alert per comunicare tramite SMS interventi urgenti da effettuare sulle campagne AdWords.
Cito Google: “Abilitando la ricezione degli avvisi con l’apposita procedura di registrazione, puoi ricevere SMS di avviso in merito a questioni importanti correlate all’account, ad esempio problemi di pagamento, date di fine budget e scadenze di carte di credito.”
Una comunicazione rapida e efficace tramite il mezzo mobile che gli inserzionisti portano sempre con sé, in modo da intervenire tempestivamente sull’account e non rimanere mai a secco di budget:-)

Il SES secondo Google è Hard

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Non me ne voglia il buon Mauro :-)

Durante la mia quotidiana lettura degli articoli di settore, ho notato che, sul blog di Marco Fontebasso, nell’articolo dedicato al SES di Milano 2007, gli adsense presentano dei link sponsorizzati non proprio a “tema”.
Sembra che Google ritenga che il contenuto della pagina sia inerente le chat e gli incontri on line. Incuriosito dalla strana contestualizzazione ho ricercato “SES” su Google e guarda un po’ cosa suggerisce il motore di Mountain View come risultati correlati alla mia ricerca :-)
Ormai battute di questo tipo sul SES ne ho sentite davero tante, ma non pensavo che al coro si unisse anche il caro Google :-)