A colloquio da Google

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Come è noto a chi mi legge, a volte mi diverto a fare dei paragoni tra la logica umana e il funzionamento degli algoritmi dei motori di ricerca e in particolare di Google.
Alcuni giorni fa mi è stato chiesto di spiegare in modo semplice e senza tecnicismi cos’è la link popularity , come funziona e quali sono i parametri per giudicare un buon link.
Dopo alcuni vani tentativi in cui non riuscivo a far a meno di termini come link in entrata, link in uscita e “autorevolezza” di un sito, sono finalmente riuscito a spiegare, almeno spero, anche ai meno tecnici quali siano le logiche della link popularity senza utilizzare termini tecnici, ma rifacendomi alla vita reale di tutti i giorni.
Immaginate di dover selezionare una persona di alto livello per una importante posizione di lavoro nella vostra azienda, oltre ad affidare le vostre valutazioni al curriculum del candidato, sicuramente cerchereste di raccogliere informazioni e opinioni sulla persona in questione, chiedendo ai vostri colleghi e agli altri specialisti del settore se sono in grado di fornirvi notizie e opinioni sulla persona che state pensando di assumere.
E’ chiaro che maggiori saranno le opinioni positive sul candidato e maggiore sarà la vostra propensione ad assumerlo.
Immaginate se poi un’opinione favorevole vi provenisse da un professionista universalmente riconosciuto, la cosa varrebbe molto di più di 5 consigli provenienti da persone meno valide professionalmente
Ecco spiegati i primi principi che sono alla base di una buona analisi della link popularity:

  • Numero di link (opinioni favorevoli)
  • Link a Tema (per avere opinioni vi rivolgete agli altri operatori del settore e non a gente estranea al vostro lavoro)
  • Autorevolezza del sito linkante

Una volta intrapresa questa strada mi sono accorto che con lo stesso ragionamento è possibile spiegare il concetto di anzianità di un sito web: un curriculum pieno di esperienze professionali positive è senza dubbio più valido di un curriculum, sia pur ben scritto e valido, di un neo laureato.
Ecco qui però entriamo in un penoso problema: la difficoltà per i neo laureati di trovare un lavoro decente!
A quanto sembra questa difficoltà che la società tenta di fronteggiare da anni trova riscontro anche negli algoritmi di Google, infatti ultimamente (almeno questa è la mia opinione) i nuovi siti, se pur molto validi, che riguardano mercati molto competitivi, hanno una grande difficoltà a emergere nelle SERP del noto motore di ricerca a meno che non abbiano una forte raccomandazione(link da siti autorevoli!)
Insomma sembra proprio che Google abbia deciso di proporre a tutti i “neolaureati” una sorta di Stage (periodo definito come sandbox) non retribuito, però è anche vero che alla fine dello stage i candidati validi vengono premiati e assunti a tempo indeterminato, mentre per altri si prefigura il licenziamento, oppure un contratto a progetto davvero poco rassicurante in termini di stabilità :-)

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