Google blocca il porno

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Lo sanno tutti ma in pochi lo dicono: il settore nel quale si sono sviluppate per primo delle tecniche volte a migliorare l’indicizzazione e il posizionamento di un sito è stato il mercato del porno.

In particolar modo in Italia dal 1999 al 2003 abbiamo assistito ad un autentico far west dei dialer.

Molti sono state le società che si sono arricchite a suon di 2€ di connessione al minuto, e come spesso succede, anche in questo settore la maggior parte delle visite generate dai siti, proveniva dai motori di ricerca.

Certo le tecniche di posizionamento utilizzate in questo settore non erano tra le più evolute: largo utilizzo di keyword stuffing, altissima keyword density e un bel po’ di testo nascosto, ma la cosa deve aver funzionato bene, a giudicare dal volume di soldi che ruotavano intorno a queste società.

Dopo la stangata del 2003, questo settore nel web ha fatto registrare un vistoso calo di affari, ma è tutt’altro che morto.

Il colpo di grazia potrebbe, però, arrivare dallo stesso Google, che a quanto sembra ha aggiunto un nuovo filtro, almeno io non lo conoscevo, che si frappone tra il click sulla pagina del motore di ricerca e il sito finale:


Sul forum di html sembra essersi già sviluppata una discussione sull’argomento.

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