Google guarda "all’esterno"

No Comments »

In questi ultimi mesi stiamo assistendo a numerosi cambiamenti delle serp di Google: le 3 fasi dell’update Jagger e il più recente Bigdaddy, hanno definitivamente eliminato alcune tecniche di spam a vantaggio di determinati fattori che il MDR sembra reputare di qualità.
Tra questi criteri hanno acquisito notevole importanza i cosiddetti fattori esterni, ossia caratteriste che non hanno direttamente a che fare con i contenuti e con la struttura di un sito web, ma che fanno riferimento a tutto un insieme di informazioni relative allo storico e al “contesto” nel quale un sito opera.
Vecchie tecniche relative alla creazione di link popularity, ai circuiti di scambio link e ai network “contenitori” di collegamenti ipertestuali hanno ceduto il posto a fattori più qualitativi come:

  • L’anzianità di un link
  • L’anzianità del sito
  • L’autorevolezza del sito
  • La velocità di crescita quantitativa delle pagine
  • Il numero di backlinks e velocità con la quale si sviluppano
  • L’attinenza dei contenuti tra il sito linkante ed il sito linkato

Tutti questi fattori da un lato formano delle forti barriere allo sviluppo di siti spam, ma dall’altro, a mio avviso, rappresentano una sorta di sconfitta da parte dell’algoritmo di Google.
E’ come se il MDR avesse ammesso la sua incapacità di distinguere siti di qualità da siti scadenti, dalla sola analisi struttura delle pagine web.
E’ vero che i siti cosiddetti seri, spesso, sono in possesso di tutte le qualità sopra elencate, però è anche vero che in questo modo, eventuali, nuovi progetti web di qualità hanno più difficoltà ad emergere, mentre i siti “anziani” acquisiscono più “libertà di azione” e possono aumentare molto più facilmente il loro volume di traffico utilizzando delle pagine non proprio informative.
E’ un po’ come la vecchia storia del “preferito del professore”: una volta che si è diventati tali, si può anche smettere di studiare, o per lo meno si può studiare in modo più superficiale.

Leave a Reply