Shopping e pay per click

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Visto che la mia “collega” ha introdotto il tema del comparison shopping, ho deciso di parlare della mia personale esperienza in questo campo.

Un anno fa ho seguito da vicino la realizzazione di un sito di shopping ed in particolare le tematiche relative al posizionamento ed al keyword advertising. Contrariamente alla maggior parte dei siti web, che hanno come obbiettivo quello di posizionarsi e di promuoversi in determinate aree, l’attività di promozione e visibilità di questo genere di siti abbraccia numerosi settori.

Immaginate di dover curare una campagna pay per click per ebay, avete idea su quante parole dovreste investire? Oltre alle keyword generali, e a dire il vero di poca presa, come “acquisti online”, “shopping online” ecc. Si deve puntare su tutti i settori ai quali appartengono i prodotti venduti ed in particolare sul nome delle case produttrici e sul singolo modello(es:telefonini nokia, nokia 3310 ecc).

Vi assicuro che monitorare la performance di migliaia di keyword e decidere quali eliminare è davvero arduo, anche perchè oltre al ROI entrano in gioco anche altri fattori, tra i quali: la necessità di essere presenti e competitivi in aree presidiati dai competitor, logiche di branding e acquisizione di nuovi, potenziali, clienti.

In quest’ottica, dato il numero elevato di keyword ed i diversi obbiettivi che si vogliono raggiungere, si tende, almeno nella fase iniziale, a mantenere il bid sulla singola parola il più basso possibile. L’unico network che si adeguava bene a questa esigenza, a differenza degli altri circuiti(Overture e Miva), era Google adwords, che all’epoca aveva un bid minimo di 0.05.

Oggi ho letto della diminuzione del costo per click di partenza anche su Overture (da 0.15 a 0.05), mi aspetto pertanto, come diretta conseguenza, un esponenziale aumento su questo circuito degli investimenti da parte dei maggiori siti di e-shopping.

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